Ci sono agenzie di comunicazione che di default propongono ai propri clienti l'iscrizione a un pacchetto standard di social network, variabile a seconda delle web agency ma più o meno uguale per tutti i clienti. Solitamente Facebook, Twitter e LinkedIn sono compresi; talvolta si aggiungono Instagram, Pinterest, Google+, Youtube.
Operare in questo modo porta davvero ai risultati sperati? Bisogna optare per l'onnipresenza, o meglio la vecchia regola del "poco ma buono"?
Abbiamo già toccato questo argomento nel post "Social network: davvero tutto fa brodo?". Qui però desideriamo entrare meglio nelle logiche strategiche e operative che portano alla scelta.
Partiamo dal presupposto che nelle strategie web è difficile dire cosa sia giusto e cosa sbagliato: le motivazioni che conducono a una decisione possono essere tante e non ci sono regole scritte, per cui a volte la più grande scoperta la si fa rischiando.
Nel preparare una strategia social per un'azienda cliente, essenziale è capire:
Di cosa ha bisogno il nostro cliente? Qual è la strategia migliore per lui?
Dobbiamo analizzare e capire: l'azienda ha bisogno di una presenza capillare su tutti i social network? O è meglio specializzarsi su alcuni social e lavorare in modo approfondito su quelli? Una scelta comporta sempre un'esclusione: bisogna aver chiaro quale strada vale la pena intraprendere.
La parte strategica è fondamentale, e richiede capacità analitica e visione lungimirante.
Bisogna saper rispondere alle seguenti domande: a cosa serve la comunicazione social per l'azienda in questione? I social media devono fungere da "segnaposto", oppure sono usati per l'aggiornamento e il coinvolgimento, con azioni mirate a seconda del target?
Qualsiasi azione deve essere preparata e organizzata. Soprattutto se si lavora in una web agency e si è inseriti in un team, le forze devono essere ben impiegate e non si può lasciare nulla di improvvisato. Le procedure e i compiti di ciascuna risorsa proseguono in modo molto più liscio e filato se tutto è chiaro sin dall'inizio, e soprattutto se non ci sovraccarica... perché spesso la tendenza è quello di promettere ciò che non si riesce a fare.
Quindi? In base a quanto detto finora, quale social scegliere?
L'analisi del target di cui parlavamo poco sopra è di primaria importanza: qual è il pubblico medio o potenziale del nostro brand? Qual è la fascia d'età prevalente? Quali sono i suoi interessi principali? Ad esempio, se la fascia d'età è 18-25, forse usare Google+ non è una buona idea: molto meglio puntare su Facebook. Idem se non si hanno belle immagini, è consigliato evitare di iscriversi a Instagram e Pinterest.
Una volta che si è capito su quali social network conviene dirottare le forze, bisogna portare avanti la fase operativa nel migliore dei modi: nell'articolo "Social Media: come farsi apprezzare? 7 consigli giusti!" vi abbiamo fornito alcune dritte... fatene buon uso!